Guarda oltre…

C’è una scena di “Patch Adams”, un famoso film dove l’attore principale è il compianto Robbie Williams, in cui il protagonista, un medico geniale, entra nella stanza di una persona avanti con l’età, in apparenza scorbutica e scortese, con l’intento di confrontarsi su un dilemma che l’anziano gli aveva precedentemente posto, ovvero: “cosa vedi oltre le mie quattro dita?”…

…il medico, disorientato, non riusciva a capacitarsi e ad afferrare il senso della domanda quindi, incuriosito, tenta di venirne a capo, anche perché questo stesso dilemma era stata la chiave con la quale era riuscito a creare un legame col vecchietto. Quest’ultimo, intuendo di aver attirato l’attenzione di Patch Adams (il nome del medico), nel momento in cui lo vede ripresentarsi nella stanza, coglie l’occasione per riproporgli lo stesso quesito e, piazzandogli quattro dita davanti agli occhi, gli chiede “cosa vedi?” ed il protagonista, basito, risponde: “quattro dita…” ed è allora che l’anziano lo invita a “guardare” meglio, ad andare oltre le quattro dita e ad osservare dietro le apparenze, a mettere a fuoco, non solo il problema, ma anche il resto, cosi, lo sguardo del medico si concentra sulla immagine di sfondo e, per effetto della messa a fuoco di piani diversi, ad un tratto si accorge che, ai suoi occhi, le quattro dita sembrano esserne diventate otto.

“Si.. Vedi quello che nessun altro vede. Vedi quello che tutti gli altri scelgono di non vedere. Senza paura, conformismo o pigrizia. Vedi il mondo intero come nuovo, ogni giorno. La verità è che sei sulla strada giusta. Se tu non avessi visto qualcosa in più di un vecchio pazzo, scorbutico, non saresti mai venuto qui” gli dice, soddisfatto, il vecchietto.

Nella relazione d’aiuto ( e non solo ) dovrebbe accadere questo, riuscire ad andare oltre quello che vediamo in apparenza, tentare di leggere oltre le righe, di andare in una verità altra, più ampia cosi da poter accogliere, ascoltare e guardare l’altro con occhi diversi per  entrare in empatia, superando pregiudizi e schemi.

Non è affatto semplice andare al di là, questo richiede uno sforzo immane poiché è complesso compiere questo tipo di salto.

Ma già ripetersi di “andare oltre” può aiutarci a superare i limiti dell’incomunicabilità causa principale degli insuccessi nelle diverse relazioni sopratutto in quelle di aiuto.

Guarda oltre…

Paolo De Gennaro