Voglio sapere
Indice degli argomenti
– Su invio e o segnalazione di altri Servizi aziendali (Servizio sociale professionale, agenzie educative, Istituzioni Giudiziarie e medici di Base);
– Su offerta attiva di interventi integrati psico-socio-sanitari, con invito diretto alle Persone e proposta progettuale mirata a target specifici di popolazione: donne per la prevenzione oncologica, gestanti per il percorso di nascita, coppie per il sostegno alla genitorialità, adolescenti per lo Spazio Giovani e per l’educazione socio-affettiva e sessuale;
– Informazione ed educazione psico-socio-sanitaria per la salute sessuale e relazionale dei cittadini, per la promozione di corretti stili di vita, per la maternità e paternità responsabile, ecc. (per maggiori informazioni consultare le Rubriche Genitori preoccupati, Giovani curiosi );
– Screening per la diagnosi precoce dei tumori femminili dell’ apparato riproduttivo;
– Consulenza ginecologica per la contraccezione, la sterilità, l’infertilità e i disturbi della menopausa e della sfera sessuale;
– Accertamento e procedure per l’ interruzione volontaria della gravidanza – UVG- con la presa in carico psico-socio-sanitaria della donna, della coppia e di soggetti minorenni (per maggiori informazioni consultare le Rubriche Genitori preoccupati, Giovani curiosi );
– Consulenza ostetrica e preparazione al parto ed alla nascita, (per maggiori informazioni consultare la Rubrica Giovani curiosi );
– Valutazione psico-sociale per l’autorizzazione a contrarre matrimonio di soggetti minorenni (per maggiori informazioni consultare le Rubriche Genitori preoccupati, Giovani curiosi );
– Consulenza e indagine psico sociale per l’adozione nazionale ed internazionale (per maggiori informazioni consultare la Rubrica Genitori preoccupati );
– Valutazione e sostegno psico-sociale per l’affidamento familiare di soggetti minorenni (per maggiori informazioni consultare la Rubrica Genitori preoccupati );
– Consulenza psico-socio-sanitaria, diagnosi ed intervento precoce o trattamento psicoterapico del disagio psicofisico, sociale e relazionale nei rapporti interpersonali ( genitori-figli, alunni-docenti, coppia coniugale e genitoriale, situazioni familiari multiproblematiche, minori abusati o a rischi devianza, ecc.);
– Consulenza psicologica e socio-sanitaria, relazioni scritte e assistenza all’ ascolto protetto di minori con procedimenti di tutela dell’ Autorità Giudiziaria e/o con affidamenti ai Servizi Sociali dei Comuni (per maggiori informazioni consultare la Rubrica Genitori preoccupati);
– Interventi integrati in Rete di Servizi per la programmazione dei piani individuali di sostegno, trattamento e riabilitazione sociale di cittadini e famiglie in difficoltà o svantaggio socio-culturale.
BES: BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Rientrano nei BES i minori afferenti ai seguenti gruppi:
– studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA);
– studenti diversamente abili, con certificazione di handicap;
– studenti con disturbi derivanti da deficit dell’attenzione e di iperattività (ADHD);
– studenti con svantaggio socio-economico, linguistico, culturale (anche di recente immigrazione e non italofoni).
Pertanto, ove la Scuola sospetti un disturbo specifico dell’apprendimento a carico di un discente, al fine di evitare il turbamento emotivo causato da un probabile rallentamento del corso di studi, è necessario attivarsi al fine di suscitare la relativa diagnosi. Il Bes è qualsiasi difficoltà evolutiva in ambito educativo e/o apprenditivo, che consiste in un funzioidnto (frutto dell’interrelazione reciproca dei sette ambiti della salute secondo il modello ICF)* problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata.”
-Evitare rischio di categorizzazione;
-Sviluppare nei ragazzi un metodo di studio personale, ricorrendo eventualmente ad idonei strumenti compensativi o dispensativi;
-Migliorare la comprensione delle informazioni attraverso l’uso integrato di varie forme di comunicazione;
-Aumentare le competenze lessicali e migliorare le capacità comunicative attraverso i vari canali dell’informazione;
-Tendere alla normalizzazione dei tempi di rielaborazione e produzione delle conoscenze;
-Conoscere e prendere coscienza delle proprie modalità di apprendimento;
-Applicare consapevolmente strategie e comportamenti utili per un più efficace processo di apprendimento;
-Sviluppare la capacità di autocontrollo e autovalutazione delle proprie strategie per migliorarne i risultati.
– su indicazione del consiglio di classe;
– in accordo con la famiglia;
– con l’acquisizione del parere di uno specialista in psicologia che abbia fornito la consulenza al consiglio di classe ovvero del verbale della riunione del consiglio di classe, in cui sia riportato il parere dello specialista;
– con il coinvolgimento attivo dello studente stesso.
Analisi delle situazioni
-Se uno studente ha seguito un percorso personalizzato alle medie e, scuola e famiglia, hanno valutato l’opportunità di trasferire le informazioni relative al percorso scolastico (si è quindi avviato un “dialogo” con la famiglia) è necessario tenerne conto nella richiesta delle risorse e attivare, già da settembre, una personalizzazione, con successiva stesura dettagliata del PEI/PEP, entro novembre, in coincidenza dei pre-scrutini di 1° quadrimestre con firma dell’accordo con la famiglia.;
-Se non vi è passaggio formale, lo studente viene inserito in una qualsiasi classe e solo in corso d’opera, durante l’anno, si potrebbe ritenere necessario intervenire con una personalizzazione con esiti da valutare (utilizzando le risorse assegnate e strategie organizzative varie …), sempre previo accordo con la famiglia, che risulti da atto sottoscritto e con il parere favorevole dello specialista. È il consiglio di classe che, rilevato il “caso”, decide chi, fra i docenti, lo dovrà più direttamente seguire. Può essere comunque naturale che inizialmente si attivi il coordinatore di classe. Qualora non si ritenga opportuno intervenire in corso d’anno e si arrivi ad una bocciatura, si potrebbe, comunque, prevedere un’ ipotesi di personalizzazione per l’anno successivo, previo accordo con la famiglia, che risulti da atto sottoscritto a giugno. In questo caso, se il parere dello specialista non è ancora stato acquisito, si può richiedere entro novembre dell’anno scolastico successivo in coincidenza dei pre-scrutini di 1° quadrimestre e con la stesura dettagliata del PEI.
-In alcuni casi, soprattutto nel biennio e/o in situazione di obbligo di istruzione, il consiglio di classe può ritenere opportuno un passaggio alla classe successiva (anche in presenza di risultati incerti) come strumento di tutela per prevenire un probabile abbandono scolastico, riconoscendo la situazione di svantaggio che impegna la scuola alla progettazione di un percorso personalizzato per l’anno scolastico successivo, previo accordo con la famiglia, che risulti da atto sottoscritto (maggio/giugno) e attivando la consulenza dello specialista all’ultimo consiglio di classe per acquisire il suo parere.
1. obiettivi specifici di apprendimento adeguati alle effettive capacità dello studente al fine di consentire lo sviluppo delle potenzialità
2. interventi volti a favorire il superamento delle situazioni di svantaggio e la prevenzione dell’abbandono scolastico (anche in collaborazione con realtà educative e formative extrascolastiche presenti sul territorio);
3. azioni specifiche di orientamento e di alternanza scuola-lavoro;
4. eventuale esonero dallo studio della/e lingue straniere.
In presenza di elementi potenzialmente sintomatici la scuola può effettuare richiesta formale alla famiglia di contattare una struttura sanitaria.
Per ciò che concerne i bisogni educativi speciali relativi all’Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale, la circolare MIUR n. 8 del 6 marzo 2013 fa riferimento, per l’individuazione, a elementi oggettivi come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali.
Dalla circolare: Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche. In ogni caso, non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall’art. 6 del DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e dalle allegate per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull’integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali. A seguito di ciò, gli Uffici Scolastici Regionali assegnano alle singole scuole globalmente le risorse di sostegno secondo quanto stabilito dall’ art 19 comma 11 della Legge n. 111/2011.
L’ESONERO, che sarà concesso solo in casi di particolare gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, prevede che gli alunni con DSA abbiano necessità di seguire un Percorso Didattico Differenziato. In sede di esami di Stato, i candidati con DSA che hanno seguito un percorso didattico differenziato e sono stati valutati dal consiglio di classe con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell’attestazione di cui all’art.13 del D.P.R. n. 323/1998.
Si precisa che gli allievi afferenti alla “AREA DELLO SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE” (in base alla definizione della circolare MIUR 8/2103) NON sono dispensati dallo svolgimento ordinario delle prove INVALSI. Tali allievi devono svolgere regolarmente le prove senza alcuna variazione né dei tempi, né delle modalità di svolgimento delle stesse.
Rifacendoci al dettato legislativo ”art. 4 del D.M. n. 5669 del 12 luglio 2011”
“– Misure educative e didattiche – richiama le Istituzioni scolastiche ad “(..) attuare i necessari interventi pedagogico-didattici (..) attivando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata (..). I percorsi didattici individualizzati e personalizzati articolano gli obiettivi, compresi comunque all’interno delle indicazioni curricolari nazionali (..) sulla base del livello e delle modalità di apprendimento dell’alunno (..), adottando proposte di insegnamento che tengano conto delle abilità possedute e potenzino anche le funzioni non coinvolte nel disturbo”.
Al comma 4 si ricorda di assicurare l’impiego degli opportuni strumenti compensativi (curando l’acquisizione delle competenze per un efficiente utilizzo degli stessi) mentre al comma 5 dello stesso articolo si richiama la ratio delle misure dispensative, che si propongono di evitare situazioni di affaticamento e disagio in compiti direttamente coinvolti dal disturbo, senza peraltro ridurre il livello degli obiettivi di apprendimento.
La Diagnosi Clinico- Funzionale conterrà, oltre alla diagnosi vera e propria, le osservazioni sulle funzioni del soggetto, sulle aree di maggiore difficoltà ma anche sulle sue potenzialità, oltre alla proposta degli interventi necessari per la sua integrazione scolastica:
– sostegno didattico, con l’indicazione delle ore necessarie;
– eventuale necessità di un’assistenza ad personam.
La domanda, da rivolgersi all’ASL di residenza, deve essere prodotta direttamente dalla famiglia dell’alunno (o da chi ne esercita la potestà parentale) e deve essere corredata da certificato medico, contenere la diagnosi clinico-funzionale di cui sopra, oltre all’indicazione di patologia stabilizzata o progressiva, e, quando ritenuto utile, da una relazione clinica, rilasciata da un medico specialista o da uno psicologo dell’ età evolutiva operante presso una struttura pubblica o un ente accreditato.
L’accertamento è collegiale e va effettuato in tempo utile per la formazione delle classi e l’inizio dell’anno scolastico e comunque entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta.
Successivamente la famiglia si dovrà rivolgere alla commissione ASL per ottenere il verbale di accertamento della situazione di handicap, ai fini dell’attribuzione del sostegno didattico (sulla base dell’art. 35 della L. n° 289/2002 e del regolamento applicativo, di cui al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n°185 del 23/02/2006.
Il verbale di accertamento ratifica l’assenza o la presenza di handicap (art.3 c.1 L.104/1992) o di handicap grave (art.3 c.3 L.104/1992).
Per i minori a cui è stato riconosciuto lo stato di invalidità (Legge 104/1992), le scuole statali trasmetteranno, in tempi immediatamente successivi alle iscrizioni, i documenti di cui sopra all’Ufficio Scolastico Provinciale nel mese di febbraio, per l’assegnazione dei docenti di sostegno, mentre le paritarie e le private provvederanno direttamente alla nomina.
È necessario rinnovarla in ogni passaggio di grado scolastico oltre che nel caso di rilevanti modifiche del quadro clinico. I genitori devono perciò occuparsi di prendere appuntamento a tale scopo con il servizio di neuropsichiatria infantile quando il figlio frequenta l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, primaria o secondaria di primo grado.
Sarà cura dei docenti curricolari e di sostegno, insieme agli operatori designati dall’Azienda Sanitaria e con la collaborazione dei genitori dell’alunno, redigere prima il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e poi il Progetto Educativo Individualizzato (PEI).
compresa la scuola.
Il GLH redigerà, sia il Piano dinamico funzionale (Pdf ) sia il Piano educativo individuale (Pei), da cui scaturiranno il programma scolastico che l’alunno con disabilità dovrà seguire e il numero di ore di insegnante di sostegno di cui ha bisogno.
Il Profilo Dinamico Funzionale è un documento di descrizione del funzioidnto complessivo della persona la cui stesura è curata dal docente referente che deve “fare sintesi” fra le informazioni contenute nella diagnosi funzionale e le informazioni raccolte in modo sia formale (strumento di osservazione pedagogica) sia informale dai docenti. Spesso anche la famiglia può essere una fonte preziosa di dati utili per la comprensione della situazione. Il Profilo Dinamico Funzionale deve descrivere il limite di funzioidnto mettendo in evidenza la persona. Quindi vanno segnalati non tanto i deficit, quanto le situazioni di mancanza di autonomia che possono migliorare attraverso un intervento di sostegno/supporto o con strategie particolari. Il linguaggio utilizzato deve essere semplice e comprensibile.
La PRIMA PARTE contiene dati di carattere generale e viene predisposta direttamente dal docente referente in collaborazione con il coordinatore.
Per quanto riguarda il tempo scuola si deve considerare con molta attenzione una sua eventuale riduzione e, in tal caso, essa diventa un “elemento di progetto” che normalmente viene avallato anche dallo specialista (si tratta di casi particolarmente gravi).
La SECONDA PARTE del progetto deve riportare:
– gli obiettivi educativi generali a cui tutti i docenti concorrono attraverso la propria disciplina (essi devono essere esplicitati durante il consiglio di classe di OTTOBRE/NOVEMBRE);
– le attività che lo studente svolge in modo differenziato rispetto alla classe (anche in collaborazione con realtà educative e formative extrascolastiche presenti sul territorio);
– i risultati attesi (performance e comportamenti) riconducibili a competenze specifiche delle discipline (o di alcune discipline) e le modalità di verifica;
– i soggetti che contribuiscono alla valutazione dello studente (docente di classe, di sostegno, educatore professionale);
– i livelli minimi di competenze che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune.
Il PEI raccoglie le progettazioni dei singoli docenti. Il singolo docente (in collaborazione con il collega che svolge attività di sostegno, se è previsto), per la propria attività didattica e a partire dai bisogni che egli stesso ha rilevato, elabora una proposta formativa che tenga conto della persona, con i suoi limiti e le sue potenzialità. Pur trattandosi di un ragioidnto su singola disciplina si ritiene indispensabile attivare forme di problem solving cooperativo fra i docenti.
Il PEI è anche un patto tra la scuola/gli insegnanti, la famiglia dello studente e lo studente stesso; la famiglia, anche attraverso il PEI, conosce e possibilmente condivide ciò che si fa a scuola e vi partecipa. Per quanto riguarda le COMPETENZE è importante mantenere il collegamento a quelle previste nel macro-settore (l’anno di riferimento dipende dalle difficoltà dello studente) in modo da poter verificare quanto il progetto formativo individualizzato si discosta da quello regolare e capire, durante il percorso, se l’allievo possa andare a qualifica. Si consiglia di evidenziare, ad esempio sottolineandole, le modifiche e le semplificazioni previste e di lasciare in grigio le competenze che non si prevede di raggiungere alla fine dell’anno scolastico.
Per la scuola secondaria di secondo grado e l’istruzione e formazione professionale, la norma prevede la possibilità della stesura di due tipologie di PEI:
– PEI semplificato, che se svolto regolarmente, condurrà al rilascio della qualifica e del diploma. Al suo interno i docenti delle singole discipline devono indicare quali sono gli obiettivi minimi che garantiscono l’essenzialità dei contenuti, permettono allo studente di affrontare l’esame di Stato o la qualifica;
– PEI differenziato, che conduce ad un attestato di credito formativo. I docenti devono indicare i contenuti ritenuti adeguati alle capacità dello studente e il Consiglio di classe dovrà decidere sulla eventuale sostituzione delle discipline.
In riferimento a queste due opzioni, è importante condividere con la famiglia le tipologia di PEI opportuna per lo studente, anche in prospettiva dell’esame di Stato o di qualifica e del conseguente inserimento nel mondo del lavoro.
Pertanto, solo con il consenso della famiglia può essere fatta menzione esplicita sul documento di valutazione che gli obiettivi del PEI non sono riconducibili ai programmi ministeriali. Qualora la famiglia non condivida questa scelta, lo studente non può essere considerato in situazione di disabilità e quindi viene meno il suo diritto ad un PEI e a una valutazione differenziata.
Nel PEI e nella relazione finale saranno descritti il percorso e i risultati raggiunti in modo che, anche nel passaggio all’anno o al grado di scuola successivi, le informazioni definiscano le abilità e le competenze raggiunte dello studente.
Qualora si verifichi la necessità di un ulteriore intervento valutativo, è opportuno che il Consiglio di classe comunichi alla famiglia, previa condivisione con il Dirigente scolastico, quanto riscontrato, consigliando che sia uno specialista ad accertare la presenza o meno di Disturbi specifici dell’apprendimento e/o del comportamento.
Nel caso di studenti con BES afferenti l’area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale gli interventi, quando considerati necessari, devono essere correlati ad elementi oggettivi (es. segnalazione dei servizi sociali) o a ben fondate considerazioni psicopedagogiche o didattiche, come sopra indicato da deliberare , e formalizzati con appositi verbali. È compito della scuola rilevare lo svantaggio ed è opportuno che il Consiglio di classe individui degli indicatori per la rilevazione dello stesso.
Pertanto, l’assunzione del parere di uno specialista in psicologia o in neuropsichiatria, non necessariamente del servizio di neuropsichiatria infantile dell’ente pubblico e/o di strutture accreditate e, ove presente, dello psicologo scolastico, favorisce una comprensione più approfondita e completa della situazione personale e socio-ambientale dello studente. Lo specialista può essere di supporto al Consiglio di classe sia nella fase di preparazione di strumenti di osservazione da utilizzare in classe, che nella fase di individuazione di metodologie didattiche che sostengano il percorso personalizzato.
Una precisazione per le lingue straniere per gli alunni con BES
È considerato impossibile esonerare gli alunni con svantaggio dalla lingua straniera, condizione che si pone, anche nell’area del DSA, come residuale e vincolata, all’esistenza di specifiche condizioni di richiesta (ambito sanitario, ambito famigliare e ambito scolastico) ed in eventuale comorbilità con altre situazioni cliniche. Giova citare testualmente che l’esonero per gli studenti con DSA dalla lingua straniera, indicato all’art. 6, comma 6 delle Linee guida per gli studenti con DSA, è previsto solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico. In detto caso si sviluppa un piano didattico differenziato che, in sede di esame, comporta la valutazione, da parte del consiglio di classe, con l’attribuzione di voti e di un credito scolastico relativi unicamente allo svolgimento di tale piano. In sede di esame possono sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, finalizzate solo al rilascio dell’attestazione di cui all’art. 13 del D.P.R. n.323/1998, ossia senza il conseguimento del Diploma.
Cosa accade?
Lo specialista della neuropsichiatria infantile (o psicologi) o soggetti accreditati o convenzionati effettueranno una valutazione diagnostica e clinica e la relazione descrittiva – anche in un unico documento – delle abilità strumentali specifiche. Alla famiglia spetta il compito di consegnare tempestivamente tutta la documentazione al Dirigente scolastico, il quale la trametterà al Consiglio di classe che a tal punto definirà gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare.
Se lo specialista consegna alla famiglia solamente la diagnosi, sarà cura del Consiglio di classe richiedere la documentazione completa necessaria per la messa in atto dei supporti necessari per facilitare gli apprendimenti dello studente.
Valutazioni rilasciate da altri operatori, quali logopedisti, psicologi di servizi non accreditato e/o convenzionati, non sono da considerarsi sufficienti ai fini dell’applicazione della normativa. La segnalazione che proviene dal professionista che non apparterrà alla rete di attori istituzionali sarà di stimolo al Consiglio di classe per attivarsi con la famiglia al fine di conseguire la regolare documentazione.
Il docente referente cura in particolare:
La stesura del Progetto Educativo Personalizzato (PEP) concordato tra docenti, famiglia, ed eventuali altri operatori;
Le relazioni all’interno del Consiglio di classe e con la famiglia per quanto riguarda la comunicazione del progetto personalizzato previsto, dei risultati e della valutazione, promuovendo coinvolgimento e collaborazione.
L’adozione delle misure è collegiale. Il docente referente è garante di quanto concordato nel PEP e aggiorna il Consiglio di classe sul percorso dello studente.
Durante l’anno scolastico ogni verifica ed eventuale aggiustamento degli interventi partirà da quanto condiviso ad inizio percorso e riportato nel PEP, in particolare nella relazione fra obiettivi, risultati attesi e valutazione.
Il clinico definisce, solitamente nella relazione, le indicazioni generali circa l’utilizzo di strategie compensative; spetta ai docenti del Consiglio di classe identificare, declinare e sperimentare quelle più efficaci per lo specifico studente, anche all’interno delle diverse discipline, avendo attenzione a garantire una didattica personalizzata con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico.
È utile tenere presente che tali attenzioni possono essere più opportuidnte definite a seguito dei contatti con la famiglia e con lo studente i quali possono fornire informazioni utili per una migliore applicazione degli interventi educativo-didattici.
Il PEP dello studente raccoglie:
– La descrizione della situazione dello studente avvalendosi delle informazioni contenute nella relazione clinica e/o indagine socio-ambientale pervenuta dalle autorità competenti;
– L’individuazione delle misure dispensative e degli strumenti compensativi adottati dal Consiglio di classe;
– Le metodologie e le attività didattiche adeguate alle capacità dello studente;
– Le modalità di verifica dell’apprendimento (colloqui orali, verifiche scritte, altro..);
– I criteri di valutazione adottati.
Il Progetto Educativo Personalizzato è elaborato sulla base della situazione di disagio e sulle effettive capacità dello studente. Viene redatto, nel rispetto delle disposizioni generali sull’ordiidnto dei cicli scolastici e formativi, nell’ambito dei relativi Piani di studio previsti dalle leggi regionali, provinciali e regolamenti comunali.
Il PEP ha carattere di temporaneità configurandosi come progetto d’intervento limitato al periodo necessario per il raggiungimento degli obiettivi in esso previsti.
La progettazione personalizzata può presentare anche caratteristiche di differenziazione consistente dal percorso regolare, sia nei contenuti disciplinari, sia per quanto riguarda la tipologia, il tempo ed il luogo in cui possono essere svolte le attività. Opportuno può essere il coinvolgimento di altre situazioni scolastiche o formative e di realtà socio-assistenziali del territorio.
La modalità di differenziazione sarà concordata dal Consiglio di classe con la famiglia.
È però consigliabile prevedere azioni formative e didattiche che consentano quanto più possibile la coerenza con il percorso della classe ed un successivo rientro nel percorso regolare.
Il consiglio di classe al completo deve essere a conoscenza delle scelte metodologiche effettuate ed eventualmente compensare con interventi che garantiscano “il benessere psico- fisico” dei ragazzi.
L’insuccesso scolastico è la causa principale dell’immagine di sè negativa che si alimenta e si riconferma nelle azioni quotidiane
Il PEP, rispetto al PEI previsto per i disabili, non si differenzia nei contenuti, nei programmi e nelle competenze specifiche, ma ricerca e attua metodologie idonee e differenti per tutti i ragazzi che pur con livelli cognitivi adeguati, mediante interventi dispensativi e strumenti compensativi, trovano difficoltà a seguire il piano di studi proposto.
A questi alunni sono offerte le stesse misure previste dalla legge 170/2010 e successive modifiche del DM 5669 del 12/2012 denominate “compensative e dispensative”.
– Tabelle della memoria: Matematica: – tavola pitagoriche – formule o linguaggi specifici ecc…;
– Lingua Italiana: schede forme verbali, analisi grammaticale, logica, del periodo, aiuti temporali ecc…;
– Tecniche: Formule e/o procedure specifiche;
– Lingua Straniera: privilegiare la comunicazione orale con valorizzazione di eventuali esperienze pregresse;
– Cassette registrate “il libro parlato”;
– Uso del registratore in alternativa al Compito in Classe Scritto;
– Facilitatori per la comunicazione dei propri pensieri;
– Calcolatrice;
– Computer con correttore automatico e vari programmi e Internet;
– Uso di materiali differenti per appuntare o per fissare graficamente informazioni specifiche;
– Uso sistematico di mappe strutturate (o mappe mentali) per orientare il ragazzo nel riconoscimento e nella rielaborazione degli argomenti;
– Utilizzo di elaborati, materiali vari, conoscenze, documenti o fotografie preparati in ambito familiare;
– Verifica compilazione diario scolastico;
– Sintesi, schemi elaborati dai docenti.
Lettura ad alta voce;
Dettatura e copiatura dalla lavagna;
Scrittura corsivo e stampato minuscolo;
Studio mnemonico di tabelle, forme verbali, grammaticali, tabellone ecc;
Compiti “a casa” superiori al minimo necessario;
Interrogazioni programmate non più di una al giorno e due alla settimana;
Predilezione del linguaggio verbale e iconico a quello scritto;
Predominanza sia nella comunicazione sia nelle verifiche e valutazioni del linguaggio orale per le lingue straniere;
Trascrizione dei compiti e degli appunti (aiuti esterni dai compagni o dagli insegnanti ).
− Sollecitazione delle conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative;
− Riproposizione e riproduzione degli stessi concetti attraverso modalità e linguaggi differenti e attraverso differenti fonti di informazione;
− Pause ripetute e volute per una consapevolezza dell’avvenuta comprensione;
− Utilizzo di mappe concettuali, che possano permettere a tutti gli alunni di seguire gli argomenti espressi, ricondurli al percorso attuato e soprattutto possano essere rielaborate e personalizzate per una conoscenza più approfondita;
− Semplificazioni testuali e amplificazione dell’ambito informativo attraverso messaggi plurimi e di differente origine (sonori, grafici, fotografici, televisivi, informatici ecc…);
− Utilizzo di mappe strutturali quali strumenti di facilitazione di apprendimenti;
− Importanza maggiore alla comunicazione orale;
− In momenti e tempi opportuni, dettatura all’insegnante del proprio pensiero affinché ciò non sia ostacolato dalle difficoltà di scrittura;
− Richieste specifiche, domande univoche e lineari senza contaminazioni linguistiche o di aspettative educative di differente natura;
− Non enfatizzazione degli errori ripetuti anche se segnalati;
− Accettazione del ragazzo per quello che è e valorizzazione di quello che ha senza presunzioni di “cambiamenti” spesso inopportuni e impropri;
− Tensione al “benessere dello studente” soprattutto nelle discipline che già strutturalmente utilizzano linguaggi differenti;
− Differenze culturali come risorse, anche in campo linguistico.
− Sia verificata l’opportunità di moduli differenti del tempo scuola;
– Attraverso attività di laboratorio specifiche e opportune;
– Attraverso l’individuazione di differente organizzazione oraria;
− I tempi di elaborazione e produzione degli elaborati siano adeguati ai livelli di partenza;
− Le informazioni siano integrate da differenti modalità comunicative;
− Ogni messaggio sia chiaro e opportuidnte percepito;
− I compiti siano compresi, comunicati e trascritti correttamente;
− Le richieste operative, in termini quantitativi, siano adeguate ai tempi personali;
− Sia verificata l’opportunità di una lettura ad alta voce in pubblico e di un confronto diretto con i compagni;
− Interrogazioni programmate;
− Ogni richiesta e performance sia chiara nei suoi intenti valutativi.
− Dare opportuni tempi di esecuzione per consentire tempi di riflessione, pause e eventuale gestione dell’ansia
− Assegnare compiti con obiettivi di verifica chiari e non plurimi; comunicare necessariamente l’oggetto di valutazione, sia esso formale, contenutistico o organizzativo
− Non giudicare, se non come obiettivo specifico univoco, l’ordine o la calligrafia
− Verificare i concetti, i pensieri, il grado di maturità, di consapevolezza e di conoscenza, siano essi espressi in forme tradizionali o compensative.
La scuola ha il dovere di valutare il contributo che è stata in grado di offrire, il percorso nel quale ha saputo accompagnare ogni singolo alunno, il cammino effettuato e non il mero prodotto. Oggetto di valutazione è il percorso effettuato e non i livelli di appartenenza valoriale.
Per gli esami di licenza media sarebbe auspicabile formulare sia la prova scritta di matematica, sia le prove scritte di lingua straniera in maniera graduale, porre cioè le prime procedure o i primi quesiti in maniera facilitante e accessibile a tutti i ragazzi conosciuti. In questo modo si eviterebbero prove differenziate o specifiche
1. Se ci sono le condizioni, può intraprendere la via dell’ accertamento dello stato di invalidità civile che gli consente di essere iscritto all’elenco provinciale delle persone disabili (collocamento mirato)
2. Può transitare verso una ulteriore fase di formazione/inserimento lavorativo in un contesto protetto (cooperative sociali ).
3. Deve fare riferimento all’ anagrafe del collocamento ordinario per un inserimento lavorativo a regime di mercato. In questo caso la ricerca del lavoro avviene in modo autonomo.
Per le prime due situazioni, in accordo con la famiglia, è necessario trasmettere la documentazione sul percorso scolastico e tutte le informazioni che possono essere utili per l’accertamento dell’invalidità o per la transizione verso altra situazione formativa/lavorativa in contesti protetti.
Ci troviamo infatti nell’impossibilità di “certificare” competenze se gli standard di riferimento non sono stati raggiunti e, nel caso di studenti certificati ai sensi della legge n. 104/92 che hanno seguito un progetto educativo individualizzato, il livello degli apprendimenti è del tutto personale.