POLITICHE SOCIALI: INTERVENTI IN FAVORE DI FAMIGLIE E FASCE DEBOLI

famigliaPrevisti oltre 10 milioni e mezzo di euro.

Ammontano ad oltre 10 milioni e 500 mila euro le risorse che la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare Carla Casciari, ha destinato per interventi a sostegno delle famiglie, con particolare attenzione a quelle cosiddette “vulnerabili”, ma anche anziani, minori e disabili, per rafforzare il contrasto al crescente impoverimento.
Approvati, in tal senso, la programmazione e il riparto dei finanziamenti regionali e nazionali tra le istituzioni del territorio.
“La situazione attuale – ha spiegato la vicepresidente umbra Carla Casciari – impone una speciale attenzione alle fasce deboli della popolazione, provate dal protrarsi della crisi economica. In Umbria, come nel resto del Paese, c’è una tendenza sempre più allarmante all’impoverimento delle famiglie. Lo confermano i recenti dati dell’Istat sulla povertà: nel 2013 oltre 40mila famiglie umbre, circa l’11% del totale, sono sotto la soglia di povertà relativa. Il numero è raddoppiato rispetto a cinque anni prima. Peggiorano soprattutto le condizioni economiche delle famiglie con figli, specie se minori, e di quelle con problemi di accesso o permanenza nel mercato del lavoro.

Sono quattro le macroaree sociali tra cui, in base a criteri demografici e sociali, confermando la ‘architettura’ consolidata nell’ultimo biennio di vigenza del Piano sociale 2012-2013, vengono ripartite le risorse: circa 4 milioni e 300 mila euro assegnati alla Regione Umbria a valere sul Fondo nazionale per le politiche sociali e 6 milioni 250mila euro del Fondo regionale sociale.
La prima macroarea riguarda le famiglie con compiti educativi e di cura ed è articolata nelle aree minori, anziani e disabili. Per il benessere, la tutela e protezione di bambini adolescenti, le loro opportunità educative di socializzazione e di partecipazione alla vita delle comunità, il sostegno alle responsabilità degli adulti in famiglia e nelle realtà associative, vengono assegnati circa 3 milioni di euro.

Quasi 1 milione e 950 mila euro viene ripartito per interventi, azioni e servizi socio assistenziali per gli anziani soli o in coppia, anziani senza o con reti sociali deboli, senza casa, con insufficiente livello di reddito. Gli interventi per gli anziani non autosufficienti sono finanziati con risorse dedicate del Fondo sociale regionale per la non autosufficienza e programmati con il “Prina”, il Programma regionale integrato per la non autosufficienza. Complessivamente alla non autosufficienza (persone disabili giovani, adulte e minori, anziani) sono dedicate in questo riparto 2 milioni di euro che saranno gestiti direttamente dai Comuni capofila delle zone sociali.
Per l’area “disabilità” con la delibera regionale vengono messi a disposizione oltre 1 milione e 250mila, che si aggiungono alle risorse già destinate e trasferite per interventi volti a sostenere politiche per la piena inclusione sociale e socio lavorativa per le annualità 2013 e 2014.
Vanno ad integrare gli interventi in corso i 300mila euro del Fondo sociale regionale a favore delle famiglie “vulnerabili”, a rischio sociale. La seconda macroarea presa in considerazione ricomprende i nuclei familiari con reddito medio-basso che, per la perdita del posto di lavoro o altre cause, possono scivolare verso una condizione aperta di disagio.

La terza macroarea individuata è quella della povertà e comprende interventi e servizi socioassistenziali per persone senza fissa dimora, senza tetto e “rom”, persone soggette a esecuzione penale, che necessitano di interventi di risocializzazione e reinserimento e, più in generale, per il sostegno al reddito di persone e famiglie al fine di fronteggiare il crescente impoverimento legato a una perdurante riduzione del reddito. A questo scopo sono stati destinati 1 milione e 250 mila euro.

Per la macroarea “immigrati” sono stati ripartiti 250 mila euro.
Ammonta, infine, a 400 mila euro la somma destinata alle azioni regionali di sistema, relative alla sperimentazione di servizi innovativi, programmi e progetti di valenza regionale, interventi regionali di area sociale, cofinanziamento di progetti nazionali ed europei, monitoraggio, definizione dei criteri per l’autorizzazione, l’accreditamento e la vigilanza delle strutture e dei servizi oltre alla formazione.

 

fonte: http://www.terninrete.it/