Regione Campania: “Disciplina, promozione e valorizzazione delle cooperative sociali in Campania in attuazione della legge 381/1991”

Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità la proposta di legge “Disciplina, promozione e valorizzazione delle cooperative sociali in Campania in attuazione della legge 381/1991”, che promuove e valorizza lo sviluppo delle cooperative sociali riconoscendone la funzione sociale ed economica svolta sul territorio. La legge istituisce l’Albo regionale delle cooperative sociali e rafforza il sostegno alla cooperazione e le modalità di raccordo delle attività delle cooperative sociali con le pubbliche amministrazioni nell’ambito della programmazione e gestione del sistema integrato di servizi alla persona. Uno dei settori in cui è previsto il raccordo è quello delle politiche attive del lavoro finalizzate a creare nuova occupazione nel settore della solidarietà e per favorire la coesione sociale. È, inoltre, istituito l’Osservatorio regionale sulla cooperazione sociale.

Una legge attesa. “Era una legge molto attesa, che finalmente detta regole in un ambito delicato e significativo per la nostra regione, soprattutto per gli spiragli che apre nelle attività finalizzate all’inserimento lavorativo”, afferma Anna Cristofaro, presidente delle Acli Campania. “Con l’istituzione dell’Albo e dell’Osservatorio e la possibilità di accedere a contributi per il miglioramento strutturale della componente patrimoniale, il testo unico per la promozione e valorizzazione delle cooperative sociali può rappresentare la base da cui ripartire verso un’organizzazione dignitosa di tantissime espressioni professionali attuali e future del terzo settore in Campania”, evidenzia Cristofaro. L’approvazione della legge “dà dignità a un settore che in questi 24 anni ha lavorato, svolgendo un ruolo fondamentale sui territori, con servizi di prossimità, spesso in supplenza alla Pubblica amministrazione”, commentano i referenti del sociale dell’Alleanza delle Cooperative Campania: Giuseppina Colosimo (Agci), Giovanpaolo Gaudino, (Federsolidarietà–Confcooperative) e Luca Sorrentino (Legacoop), per i quali “la legge assegna alla cooperativa sociale una funzione di prim’ordine nella costruzione della socio-economia e prevede l’istituzione di un Albo, l’iscrizione al quale è requisito imprescindibile per partecipare alle gare pubbliche. Le organizzazioni di tutela della cooperazione sociale si stavano battendo per recuperare questo grave gap”.

Sulla buona strada. “La legge regionale, pur essendo stata approvata con enorme ritardo, riconosce questo patrimonio prezioso per la Campania fatto d’imprese sociali che negli anni hanno costruito l’ossatura del sistema di welfare comunitario nei nostri territori. Le cooperative sociali forniscono quotidianamente risposte di umanità a tante persone senza voce e tutela, che domandano di incrociare volti capaci di riconoscere i loro bisogni”, fa notare Ettore Rossi, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della diocesi di Benevento. Queste rappresentano anche “un’opportunità significativa di lavoro per tante persone che sono tagliate fuori dalla vita attiva in una terra assetata di lavoro”. In questo senso, è “interessante che la legge individui la cooperazione sociale come soggetto privilegiato per l’attuazione di politiche attive del lavoro. Sappiamo bene che i servizi alla persona costituiscono dei bacini occupazionali ampi in cui si può intervenire, con il sostegno delle istituzioni, per aiutare la nascita su basi qualificate di nuove imprese sociali che, tra l’altro, sono chiamate per loro vocazione specifica a favorire l’ingresso nel mercato del lavoro di soggetti svantaggiati”. Secondo don Aniello Tortora, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della diocesi di Nola, “finalmente ci siamo incamminati sulla strada giusta. Il mondo della cooperazione sociale è importantissimo, soprattutto in questo momento della vita sociale e crisi economica ancora imperante. Concretamente, aiutare questo mondo significa fondamentalmente creare occasioni di lavoro, in una regione dove manca ancora tantissimo, e soprattutto avviare un welfare serio a sostegno delle fasce più deboli della società. Era ora che la Regione Campania si muovesse in tal senso”.

Fonte: http://www.agensir.it/